Proseguono anche nel 2017 le presentazioni del libro su Velia Sacchi a cura di Rosangela Pesenti
Io non sto a guardare. Memorie di una partigiana femminista:
il 2 marzo a Parma,
l’8 aprile a Martinengo (BG)
il 20 aprile a Bagnolo Cremasco
il 21 aprile a Cividale al Piano (BG)
il 25 aprile a Padova
BREVE BIOGRAFIA
Velia Sacchi (Bergamo 1921 – Roma 2015). Valente scultrice, sposata e madre di una bimba di due anni, entra nella Resistenza occupandosi di propaganda antifascista e trasferimento di perseguitati in Svizzera. Fortunosamente rilasciata dopo un arresto entra nella redazione clandestina de “l’Unità” a Milano. Racconta la Resistenza come occasione di crescita personale dentro una collettività che affronta la guerra e la lotta al nazifascismo guidata dall’aspirazione a un mondo più libero, giusto e pacifico. “Noi eravamo femministe senza saperlo” osserva, acuta e critica anche nel lungo dopoguerra, quando l’energia delle ragazze della Resistenza viene mortificata, accantonata, censurata, e lei sceglie di vivere quella lunga rivoluzione delle donne che è prima di tutto cambiamento di sé, della propria vita e sguardo nuovo sul mondo.
Lucida e combattiva ma di carattere pacato e schivo non ha mai messo in luce la sua esperienza di vita e di lotta, tanto che a Roma, dove vivrà fino alla fine della sua vita, nessuno sa che era la cognata di Giovanna Marturano, essendo prima la compagna e poi la moglie del fratello, Sergio Marturano.